Riepiloghiamo i punti principali relativi all’Incentivo al posticipo del pensionamento introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022) e reso attuativo con la
circolare Inps 82/2023.
La legge di Bilancio 2023 ha introdotto un incentivo per tutti i lavoratori dipendenti che scelgono di proseguire l’attività lavorativa, successivamente al raggiungimento dei requisiti per l’accesso alla pensione anticipata flessibile (c.d. quota 103). L’incentivo al posticipo del pensionamento consiste nella rinuncia da parte dal lavoratore, all’accredito contributivo della propria quota di contribuzione IVS.
La circ. n. 82/2023 illustra le modalità attuative per l’accesso all’incentivo. I soggetti che possono beneficiare di tale agevolazione sono tutti i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico che abbiano maturato i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata flessibile (almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi), che siano iscritti all’assicurazione obbligatoria, che non siano titolari di pensione diretta e che non abbiano raggiunto il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. Tutti i requisiti devono sussistere al momento della richiesta.
L’incentivo consiste nel totale abbattimento della contribuzione IVS dovuta dal solo lavoratore, mentre l’importo dei contributi non versati verrà erogato al lavoratore mediante retribuzione e sarà imponibile ai soli fini fiscali.
Il datore continuerà a versare la quota di contribuzione a suo carico ma sarà quindi sollevato dall’obbligo di versamento della quota c/dipendente.
Precisiamo che, nel caso di applicazione dell’esonero contributivo 6% o 7% (sempre introdotto dalla legge di Bilancio e con scadenza al 31.12.23), questo debba essere considerato nel calcolo, determinando quindi una significativa riduzione dell’incentivo, che verrà applicato per la sola differenza residua.
È onere del lavoratore procedere con la richiesta di rinuncia all’accredito contributivo direttamente all’Inps, scelta che potrà essere effettuata, così come revocata, una sola volta nella vita lavorativa.
L’incentivo cessa di produrre effetti, se revocato dal lavoratore, o al raggiungimento dell’età anagrafica utile per la pensione di vecchiaia, ovvero al conseguimento di una pensione diretta. Dopo aver ricevuto la richiesta del lavoratore, l’Istituto ha 30 giorni di tempo per la verifica dell’idoneità all’applicazione dell’incentivo, per poi procedere alla comunicazione dell’esito sia al soggetto interessato sia al datore (tramite Comunicazione Bidirezionale).
Solo a questo punto il datore provvederà a sospendere il versamento della quota c/dipendente.
I nostri uffici rimangono a disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti.